Il Grande Nero
Alberto Burri

Il grande gigante scuro è passato per numerosi giorni sotto gli occhi di tutti, ma pochi lo conoscono e lo ammirano per quanto vale. E’ il Grande Nero di Alberto Burri in mostra permanente all’interno della Rocca Paolina. Imponente e misteriosa, non è solo un’opera apparentemente invisibile, ma anche una perfetta contraddizione. Ideata dall’artista di Città di Castello nel 1980 e pensata come macchina cinetica per Orti, a Orsanmidide di Firenze, la scultura adesso sta tra le antiche mura a legare le epoche in una sintesi silenziosa e perfetta.

Cancellotti, nel suo legame con l’arte contemporanea con il territorio, ha contribuito, insieme al Comune di Perugia, al progetto di restauro del Grande nero di Alberto Burri all’interno della Rocca Paolina. Questa scultura che l’artista volle donare al capoluogo umbro è passata per numerosi giorni sotto gli occhi di tutti, ma pochi la conoscono e la ammirano per quanto vale; l’opera si presenta come un grande monolite a forma di prisma irregolare dell’altezza di sette metri e mezzo. La struttura, realizzata in acciaio verniciato, è composta di sei elementi sovrapposti. L’elemento apicale si compone di una sezione a forma di lunetta mobile, in grado di ruotare grazie a un meccanismo che viene azionato elettricamente. Imponente e misteriosa, non è solo un’opera apparentemente invisibile, ma anche una perfetta contraddizione. Ideata dall’artista di Città di Castello nel 1980 e pensata come macchina cinetica per Orti, a Orsanmidide di Firenze, la scultura adesso sta tra le antiche mura a legare le epoche in una sintesi silenziosa e perfetta.

L’inaugurazione dell’opera restaurata si è tenuta il 18 Dicembre 2015, alla presenza del sindaco Andrea Romizi, dell’assessore comunale alla Cultura e Turismo, Maria Teresa Severini, del presidente della Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri, Bruno Corà, dell’assessore alla Cultura della Regione dell’Umbria, Fernanda Cecchini e di Maurizio Mariotti, titolare dell’azienda Cancellotti.

La scultura ha subito un intervento di ripulitura e la sostituzione del meccanismo elettrico per celebrare il centenario della nascita del Maestro e per valorizzare il patrimonio culturale della città.

«Questo restauro – ha spiegato Romizi – è l’ulteriore esempio dell’importanza del connubio pubblico-privato». Il sindaco ha quindi ricordato che grazie a questo connubio, in particolare con l’Art Bonus, è stato possibile reperire fondi per altre importanti opere e monumenti della città. Ha poi sottolineato che «è una buona notizia per Perugia tornare a dare lustro a un’opera tanto importante come il Grande Nero».